La danza e la musica, hanno sempre accompagnato l’uomo sin dalla notte dei tempi. Tantissimi i video dedicati alla celebre Notte della Taranta, tra le quali l’edizione più gettonata ad una prima esplorazione su YouTube è stata quella del 2007 che ha visto la presenza nella piccola piazza di Melpignano di più di 100.000 persone. La pizzica quindi in principio, era un vero e proprio rito pagano legato al culto greco del dio Dioniso, dio liberatore dell’energia vitale. Nel 2000 nacque il concetto di Festival Itinerante, con una rassegna dei gruppi salentini più rappresentativi che ancora oggi coi… Fa parte della grande famiglia delle tarantelle, come è abitudine chiamare il gruppo di danze diffuse dall’Età Moderna nell’Italia meridionale. 1. Prima di allora, sebbene diffusissima e praticata nella tradizione culturale contadina del Salento, questo ballo, nato e diffusosi in parallelo con un altro fenomeno antichissimo, quello delle “tarantolate” questo ballo e la musica che lo accompagna erano dai più considerati come una sorta di retaggio culturale d’altri tempi, una tradizione ormai destinata a scomparire con il sopraggiungere della modernità e dei suoi costumi. Per il popolo del Salento, la pizzica è ancora un momento di incontro, di condivisione delle emozioni, dei problemi e dei ruoli comuni, si danza portati dalle emozioni e dai sentimenti, nel rapporto che unisce gli uni agli altri: in qualsiasi danza collettiva, come è la pizzica a due, circondata da una ronda, il sentimento e la passione per la pura danza si rinnovano ogni volta che la musica fa muovere un piede. Nel 1997 un gruppo di comuni della Grecia Salentina e non solo, sulla base delle ricerche precedenti e sul crescente movimento di interesse che la pizzica stava assumendo, diede vita all'Istituto Carpitella: una risposta concreta a tutti gli "studiosi" della cultura popolare salentina e della sua musica, che chiedevano un atto concreto che potesse mettere ordine in tutto il materiale raccolto da diverse fonti e da diversi organismi, attraverso la costituzione di un archivio sistematico dove aggiungere il successivo materiale raccolto con il lavoro di ricerca; l'attività di ricerca era lo scopo principale e la promozione e la divulgazione sarebbe stato solo lo strumento per raggiungere tale scopo. Un blog che intende accompagnarvi nel mondo della pizzica salentina. In questi ultimi anni c'è stata una riscoperta di questa forma di arte popolare, la pizzica, che per lungo tempo è rimasta quasi nascosta e particolarmente sentita solo intorno alle piccole realtà territoriali dove effettivamente era nata e si era radicata (Grecia Salentina). Porsi la questione della conoscenza, della pratica e della tutela del patrimonio culturale salentino vuol dire innanzitutto conoscerlo bene. Quando danzatori e danzatrici salentini si esibiscono e si impegnano nella danza tradizionale spesso possono aggiungere forme di rielaborazione della pizzica del tutto soggettive. La pizzica appartiene a quel filone di danze tipiche dell’Italia meridionale dalle origini molto antiche, nati come pratiche relative al culto ed alla venerazione del dio Dioniso. Appartiene al vasto genere delle tarantelle e pare che risalga addirittura all'antico culto di Dioniso.La pizzica si può ballare con un partner, ma non necessariamente. E delle leggende su Dioniso, dio dell’irrazionalità e dell’ebbrezza. Tantissime le opportunità di pernottamento e di sistemazione nella regione, a partire dagli hotel e pensioni, fino agli agriturismi, ai bed&breakfast ed alla case vacanze ed appartamenti, diventati sempre più numerosi mano a mano che è cresciuto l’interesse per questo splendido territorio. Il canto su tamburello ha una tecnica che tende ad accordarsi non solo con le proprie capacità canore ma, in alcuni casi, anche con il tamburello con cui si accompagna il canto. Storia e tradizione della pizzica e taranta Salentina. Le sue radici affonderebbero probabilmente negli antichi riti dionisiaci dei nostri avi e, attraverso i secoli, nel medioevo confluirono nel tarantismo. Il nome del ballo dunque conduce direttamente al rituale di terapia del tarantismo, in cui la persona pizzicata dalla tarantola poteva guarire solo se sottoposta a suoni particolari, nell’intimità della propria camera da letto, per cui cominciava a danzare freneticamente per scacciare il veleno. Il dio si credeva che morisse ogni inverno per rinascere in primavera, quando le popolazioni si lasciavano andare a comportamenti sfrenati, durante le feste dedicate al dio stesso. Per secoli il fenomeno ha “intrigato” molti medici e studiosi i quali, giungevano in Puglia per constatare di persona il fenomeno: la cura delle malattie attraverso la musica e la danza ha sempre destato vivo interesse, perché significa percorrere strade diverse dalla medicina ufficiale, le strade della bio-energetica, come vengono definite. Il patrimonio culturale può essere considerato come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali unici nel loro genere che contraddistinguono un popolo. La pizzica. L' origine della Pizzica e di queste danze si fa risalire alla fine del 1400. Nella gesticolazione di braccia, polsi e mani oggi (a differenza del passato) la pizzica inserisce una grande emozione: il danzatore deve conoscere non solo le proprie abilità fisiche ma anche e soprattutto le proprie abilità psicologiche, per poter comunicare col patner. La pizzica de Core La musica e il raccomandarsi a San Paolo determinava la guarigione. Pizzica, vino e tamburello dunque sono così strettamente legati che anche durante le manifestazioni fuori dalla Puglia rappresentano tre elementi indissolubili. Nel 2004 dall'esperienza delle precedenti edizioni nasce l'Orchestra della notte della Taranta che con sessanta musicisti salentini contribuisce a livello mondiale alla divulgazione della pizzica salentina nel mondo. Non dimentichiamo però la vera essenza della pizzica:il ritmo del Salento e della sua sofferenza, non lasciamo che diventi una moda. Così la pizzica come ballo terapeutico ha un suo ritmo e si adegua alle necessità del momento della persona attarantata; la PIZZICA DE CORE invece è il ballo della seduzione, potremmo definirlo il "flamenco" del Salento per la sua sensualità espressa dalla ballerina al centro della ronda, attraverso l'agitazione di un fazzoletto ed il movimento del corpo; la DANZA DELLE SPADE invece è probabilmente il risultato dell'amalgama di diverse culture, quella degli zingari e dei salentini insieme. Oltre 100.000 persone giungono ogni anno alla fine di agosto nel piccolo comune griko di Melpignano, in provincia di Lecce, per il concertone di chiusura del festival della Notte della Taranta. Non sembra questo il testo che viene cantato: dove lo posso trovare completo? La prima edizione dellaNotte della Taranta è legata all’anno 1998, nascendo su iniziativa dell’Unione dei Comuni dellaGrecia Salentina con la collaborazione dell’istituto Diego Carpitella. Le aquile volano nei cieli del Salento Il Salento conquista New York ed illumina Times Square Richard Gere gira uno spot in Salento, la star turista a Lecce Salento, terra piu’ amata dagli Italiani. La pizzica salentina è una danza popolare attribuita in particolare a Taranto e a tutto il Salento, nata intorna alla fine del 1400. 2002 - 2021 © Tutti i diritti riservati - 10/3/2021 10:13:14, Ballare La pIzzica pizzicarella nel salento. La pizzica, con la sua danza ed il suo ritmo, come qualsiasi altra forma d'arte, accompagna l'uomo del Salento permettendogli di esternare attraverso questa forma d'arte ii propri sentimenti ... di tristezza, di disagio, di allegria, di disperazione, di gioia. Da Porto Cesareo a Torre dell'Orso alla riscoperta di bellezze naturali ora non affollate per la chiusura a causa del contagio Ed in Puglia è proprio il Salento ad essere il vero cuore pulsante di questa affascinante tradizione culturale, perchè è proprio qui che le popolazioni locali hanno saputo conservare meglio questo tratto genuino dell’antica cultura agricola pastorale. Un dibattito questo che di recente ha investito anche altri tratti di costa salentina. La tarantella di Napoli conserva oggi una tradizione viva, assidua ed autentica del ballo: sono infatti in corso processi di profonda trasformazione delle forme tradizionali, per i radicali mutamenti dei modelli di vita nelle comunità attuali. non riesco a trovarla su internet da nessuna parte, ne base midi. Ogni anno a Zurigo si tiene la cosiddetta “settimana pugliese Svizzera” organizzata dalla Regione Puglia in collaborazione con la Faps – Federazione delle Associazioni pugliesi in Svizzera – che da anni salvaguarda e tutela gli interessi della collettività pugliese residente nella Confederazione. La pizzica è nota principalmente attraverso il ballo a cui è legata e difficilmente ha visibilità al di fuori delle feste e sagre di paese; ma la musica e la danza della pizzica sono diventate un segno di riconoscimento e di recuperata identità dei giovani salentini sino a propagarsi in tutta l’Italia e persino oltre i confini nazionali negli ambienti della musica mondiale. In alcune zone si pratica la forma duellata della pizzica, riservata però solo agli uomini: è detta pizzica scherma e prevede molti modi diversi di schermare, con lo scopo di radunare nelle piazze migliaia di persone trascinate dal suono del tamburello ed ipnotizzate dal ritmo incalzante delle ballate. E' una danza popolare e come tutte le "arti poplari" nasce e si sviluppa nel popolo e dalle sue sofferenze trae la sua forza vitale e ne diventa parte integrante. Commento scritto da margherita - 17/01/2012, io vorrei trovare la canzone della tarantellllllllllllaaaaaaaaa. Per i greci Dioniso era il dio del vino che insegnò ai mortali la viticoltura e la vinificazione; sposo della dea egiziana Iside, con lei si dedicò ad un’importante opera di civilizzazione: insegnare all’uomo a coltivare la vite mettendo fine all’antropofagia che affliggeva il popolo affamato. Il rapporto visivo tra i due ballerini è fondamentale, come il gioco di sguardi, fissi e impostati, a differenza di quanto avveniva un tempo. In ogni caso le sonorità calde e solari proposte dalla musica popolare non hanno nulla da invidiare alla più conosciuta musica commerciale. E' la terra del Rimorso infatti, il Salento, la terra della sofferenza e delle privazioni che ritornano inesorabili..la donna con le sue frustrazioni ed il suo stato subalterno... e forse, la taranta è solo il simbolo di tutto ciò. Con la riscoperta di questo "patrimonio culturale" sono nati una miriade di gruppi folkloristici, che hanno ripreso gli antichi strumenti ed i testi di antiche canzoni popolari facendone oggetto principale delle loro produzioni e contribuendo alla divulgazione degli stessi brani in tutto il mondo. Maschio e femmina si ritrovano uno di fronte all’altra, pur nei ruoli che la danza specificamente assegna loro, comunque in tutta la fisicità e con tutte le motivazioni psicologiche legate alle distinte identità sessuali. Da non dimenticare che a Martignano, nel pieno dell’estate salentina si tiene il rinomatissimo festival della Notte della Taranta come in altri comuni della Grecìa Salentina, in cui ballerini e musicisti si alterneranno sui palchi per vari giorni di balli a ritmo della taranta e della pizzica. In un mondo in cui la cultura popolare sta perdendo i suoi valori storici, tramite la danza popolare si ha la possibilità di tenere ancora viva questa memoria, perché dopo le lezioni vengono proiettati video tematici, dedicati al fenomeno del tarantismo nella storia e soprattutto la viva voce di alcuni anziani custodi di esperienze di vita, memoria storica di fatti ed eventi. Figlio di Zeus, unico dio che ha una madre mortale, Dioniso venne spesso raffigurato anche come dio della vegetazione, con un corno per bere. la Pizzica di San Vito: musica popolare del Salento - YouTube Molto spesso ci si chiede se la pizzica può essere ancora un ballo scatenante e liberatorio… Dioniso, noto nell'antica Roma come Bacco, era il Dio del vino. La pizzica regala invece scoperte e sorprese offrendo una concezione finalmente reale di questo ballo e della sua musica terapeutica, come pure del decisivo ruolo simbolico e religioso del vino nella civiltà mediterranea. Una località, Le Sorgenti dove i visitatori potranno ammirare un panorama naturalistico incontaminato anche se molto vissuto. Nei mesi estivi si assiste spostamenti di giovani, che si recano al sud per immergersi in pizziche e tarantelle di massa. E’ difficile oggi dire quali erano le pizziche eseguite realmente all’epoca in cui san Paolo guariva i tarantolati. Le origini dei due generi musicali, pizzica e tarantella, sono comuni. Era una chiesetta posta in una stradina laterale della grande piazza centrale della cittadina, dedicata proprio a quel San Paolo che era stato, nella sua vita, assalito da un serpente ma era riuscito a liberarsene senza essere morso. Originaria del Salento e legata alle pratiche terapeutiche della danza della taranta – attraverso questa, infatti, si scongiuravano gli effetti del morso del ragno o dello scorpione –, la pizzica è anche una danza popolare e ludica appartenente a quel gruppo di musiche e danze tradizionali denominate tarantelle, tipiche dell’Italia meridionale. Attraverso la strutturazione di questo corso a Martignano, il piccolo comune della Grecìa Salentina, viene dunque offerta la possibilità di avvicinarsi alle coreografle ed ai ritmi della pizzica. La classifica Territorio dell’Anno 2014 Produttori di Negroamaro unitevi! RUFFANO (Le) “Ronde Spontanee” La Vecchia Volpe ore 20:30. Il dio Dioniso, raffigurato con un’ampolla in mano per bere, era il dio del vino che insegnò ai mortali la viticoltura e la vinificazione. La guarigione dal morso della tarantola aveva il suo scenario rituale nella dimora del tarantato, per lo più la sua camera da letto, con la musica e con la danza. Dioniso oltre che all’uva è anche legato alle olive e alla frutta, come ricorda la leggenda secondo la quale si innamorò di Arianna, figlia del tiranno di Creta e la trasformò in una dea donandole in dote un bel bagaglio di frutta, uva, fichi, olive. La musica popolare supera le distinzioni di genere, traendo le proprie radici dalla musica accessibile a tutti, mescolata alle esperienze colte degli anziani. Il rito terapeutico si svolgeva allora con l’aiuto della musica, e i tarantati, ipnotizzati dal ritmo musicale, entravano in uno stato di incoscienza e ballavano fino a cadere stremati, portando alla morte la tarantola.